
Allora, sei sopravvissut* a tutti i pranzi e le cene di rito? Che ne dici, prima di archiviare definitivamente l’anno, di sfruttare la competenza emotiva per dare occhiata a tutto l’insieme, trarne tutto il buono possibile e partire col piede giusto? Ti offro 6 mosse con le quali mettere davvero “tutto sulla bilancia” e con cui poi esprimere il tuo intento per il nuovo anno all’insegna del cambiamento.
Quindi, se sei tra quelli che dicono che è stato un anno da dimenticare, anche se sei impaziente di farlo, ti chiedo di non avere così fretta di liquidare la faccenda perché ti assicuro che a saper guardare nei posti giusti e con gli “occhi” giusti anche gli ultimi 12 mesi, apparentemente così faticosi o deludenti, hanno molto da mettere sul piatto.
1° mossa: il bello
Ti invito quindi a iniziare il tuo bilancio partendo dalla ricerca, nella tua memoria, di ciò di cui sei fier*, anche se non fossero cose eclatanti, cerca fin che non trovi tutto ciò che hai vissuto e/o conquistato che ti ha dato soddisfazione.
Non desistere fin che non l’avrai trovato!
Non è ammesso fermarsi se non dopo aver scandagliato tutti gli ambiti, tutte le relazioni, tutti i ricordi.
Rimarcare i successi e i traguardi è fondamentale perché questi diano i tutti i frutti attesi, infatti sono le fonti a cui “abbeverarsi” nei momenti di stanca e di “siccità” (non smetterò mai di ripeterlo) per cui è indispensabile averli sempre ben presenti!
Se sei onest*, una volta recuperati alla memoria questi eventi e situazioni devi confessare che probabilmente già il tuo umore un po’ cambia … dico bene?!
Questi sono tesori, anche se non fossero tutto ciò che volevi non importa, sono cose buone da mettere sulla tua bilancia e la “roba buona” non si butta, mai!
Importantissimo: se per alcuni di questi traguardi ti accorgessi di non avere adeguatamente festeggiato a suo tempo, impegnati a farlo quanto prima e congratulati con te stess*, te lo meriti!
2° mossa: il brutto
È arrivato il momento di imparare dal tuo anno.
E sai da cosa esattamente? Da ciò che è andato storto. Non c’è miglior scuola che quella dell’esperienza diretta per non ripetere gli stessi errori, quindi dai una bella occhiata anche agli eventi e ai progetti che ti hanno deluso o in cui non ti sei piaciut*.
Non si tratta di girare il coltello nella piaga, tutt’altro!
Si tratta di fare tesoro di queste esperienze e di sfruttarle a tuo vantaggio invece che lasciare al loro esito tutto il potere di affossarti.
Non mollarle finché non hai capito cosa c’è da imparare e vedi di conservare gelosamente questi preziosi suggerimenti, ti saranno utilissimi e renderanno importanti e fruttuose anche la fatica, la sofferenza, la delusione patite e potrai così mettere anche loro -gli insegnamenti appresi- sulla tua bilancia, sempre tra la “roba buona” che non si butta mai!
E anche la seconda “pesata” è fatta!
3° mossa: la zavorra
Ci siamo, è ora di scaricare la zavorra, sei pront*?
Mossa fondamentale perché il nuovo anno sia veramente “nuovo” e non la solita fotocopia di quelli passati, individuare cosa sei veramente dispost* a lasciare qui.
Tu sei l’espert*, sai tutto ciò che ti ostacola, abitudini, pensieri, relazioni … cosa sei pront* a mollare per librarti legger* e volare verso la vita che desideri?
Cosa proprio non vuoi continuare a portarti dietro con fatica, che ti frena?
Puoi farlo, lascialo qui, con un piede già ben dentro l’anno nuovo e prosegui senza voltarti, “sposta la tenda” e vai verso ciò che ti attende senza ingombri.
Ti sembra difficile?
E se invece di tenere lo sguardo fisso in basso sulla tua zavorra alzassi lo sguardo per ammirare chi o come potresti essere senza quel peso addosso?
Cambia vero?
Infatti, tutto dipende da dove si pone l’attenzione!
Coraggio! Sei davvero a un passo, non ti fermare, la vita che vuoi è qui che ti aspetta!
4° mossa: il primo interruttore
Dopo avere raccolto i frutti del tuo lavoro e averli celebrati è giunto il momento di dare una ripulita al classico modo di impostare i programmi per il nuovo anno, accendere su di essi una nuova luce appunto.
Non ti agitare, non è nulla di complicato, piuttosto qualcosa di easy, particolarmente adatto a un momento come questo in cui non si è ancora incalzati dalla smania di ripartire e ci si lascia cullare in un tempo quasi sospeso e dilatato al punto da farci davvero pensare di poter fare un sacco di cose senza sentirne l’affanno, proprio come semplicemente cliccare sull’interruttore per accendere la luce.
Si tratta di costruire la nuova mentalità con cui affrontare il tuo anno e i propositi che porta con sé.
Hai mai fatto caso che normalmente i propositi che ci poniamo sono dettati dalla paura? Parlano di cosa c’è che non va in noi … sono assoluti … e ci inducono a fissare obiettivi incredibilmente alti.
Alcuni esempi sempre in voga sono simili a questi: “Quest’anno mi rimetto in forma”. “Questo è l’anno in cui smetterò di mangiarmi le unghie”. “D’ora in poi farò meditazione tutti i giorni.” E lì per lì è tutto vero, ci credi e ti dici: “quest’anno sarà diverso!”
Poi, come sempre la vita accade, “cedi” e così facendo confermiamo le tue peggiori paure: “Ecco, lo sapevo! Non sono capace, non ce la faccio…”. Così di fronte all’assolutismo delle tue “risoluzioni”, sei dilaniat* tra successo continuo e fallimento istantaneo.
Purtroppo, però quando sperimentiamo un fallimento, intensifichiamo il nostro senso di fallimento e ci diciamo: “non solo sono sovrappeso, non riesco nemmeno a mantenere un semplice proposito per l’anno nuovo”. Questo aumenta la nostra infelicità con il risultato che l’anno successivo, pagheremo un abbonamento alla palestra ancora più costoso o ancora peggio utilizzeremo il cibo per consolarci.
Questa roba è vecchia come il mondo, non trovi?!
Così come, neanche a dirlo, lo è l’abnorme squilibrio tra numero dei propositi formulati e quello dei successi riportati…
Poiché i propositi basati sulla vergogna di sé e sulla paura di non essere abbastanza bravi ci intrappolano in una visione ristretta, priva di soluzioni efficaci, forse abbiamo bisogno del contrario.
Quindi perché -tanto per cambiare- non provare a variare l’approccio e invece di partire dalla paura e dal timore di fallire non pensi di partire da COME TI VUOI SENTIRE?
Cosa succede se invece di concentrarti su ciò che è sbagliato e inadeguato, ti concentri su come vuoi sentirti nel mondo?
Lascia che questa nuova luce inondi i tuoi pensieri così che tu possa guardarli in questa nuova prospettiva e senti che effetto ti fa!
5° mossa: secondo interruttore
Adesso che ti sei dat* modo “illuminare” e vedere chiaramente COME TI VUOI SENTIRE che ne dici di CREARE LA TUA VISIONE, accendendo un’altra luce per rispondere a questa domanda:
se potessi fare meglio una cosa là fuori … quale sarebbe?
Ecco cosa intendo con visione, intendo illuminare a fondo e scendere a vedere dentro di te oltre i soliti “dovrei”.
Come si fa, mi dirai tu … beh in questi giorni che io chiamo sospesi, forse hai modo di permetterti di fare qualcosa che di solito non fai, di meno ordinario come scrivere, disegnare, meditare, passeggiare in solitaria, contemplare, suonare, cantare (e infinite altre cose diverse per ognuno di noi)… in realtà non c’è una ricetta segreta, si tratta invece di un processo di rafforzamento e chiarificazione: sentire la visione crescere.
E intanto continua a chiedertelo:
perché?
Perché questo importa?
Come sarebbe “fare questa differenza”?
Più rendi la visione abbastanza chiara da poterla sentire, cioè più la illumini, più le dai potere, infatti più ti coinvolgi emotivamente più cresce la motivazione ad agire, cioè più brillerà di luce propria.
Può “illuminarti” ulteriormente sapere che il significato etimologico di “emozione” dal latino è “muovere fuori”, “portar fuori”, cioè l’emozione crea il legame tra qualcosa presente solo all’interno di te e il mondo esterno, è la sua manifestazione diretta.
Come diceva Jerri Scotti: “L’accendiamo?”
6° mossa: terzo interruttore
Ora che hai gettato la luce su come ti vuoi sentire e che hai esplorato la tua visione si tratta di concretizzare il frutto della tua visione e l’idea è di farlo in modo completamente diverso da come è sempre stato concepito finora, quindi invece di riproporti qualcosa del tipo “Andrò a fare la tal cosa ogni giorno”, usa altra luce, del tutto nuova e poniti domande aperte, come:
- Quali sono gli elementi costitutivi di questa visione, quali sono i micro-passi lungo la strada?
- Quali sono alcuni dei passi che potrei fare per apportare piccoli miglioramenti a questa visione?
- Cosa potrei crescere o rafforzarmi per sostenere quella visione?
- Quando e dove ho l’opportunità di esercitarmi in quella direzione?
Il punto non sarà: “oggi ho fallito nel mio proposito”, ma sarà “ho 2 minuti: come posso usare questo tempo bene adesso?”
In altre parole focalizzati (punta la luce dei tuoi riflettori) sulle azioni e non sul risultato così da essere sempre consapevole di essere all’interno del processo e non dispers* chissà dove nell’oscurità.
Cosa otterrai adottando questa nuova mentalità “illuminata”?
Potrai godere dei benefici immediati mentre ti impegni nell’azione e ti sarà sempre chiaro come vuoi sentirti mentre lo fai, cioè sperimenterai, durante tutto il percorso, le stesse emozioni che concorrono a portarti al risultato!
Le tue e-mozioni porteranno i tuoi desideri nella realtà, cioè faranno loro vedere la luce!
Non è quello che vuoi per te quest’anno?!
Se vuoi sapere come posso aiutarti a cambiare approccio e visione affinché tu possa sentirti come ti vuoi sentire e il cambiamento che desideri divenga realtà leggi qui, oppure contattami qui per un incontro conoscitivo gratuito.
E se sei curios* di sapere cosa pensa chi ha già scelto di lavorare con me per trasformare i propri desideri in realtà scoprilo qui.
Se in fine vuoi preziosi suggerimenti su come lasciare la presa una volta che sarai giunt* al tuo intento per il nuovo anno, ti consiglio questa pillola di Erica Poli perfetta per questo tempo di nuovi inizi.