
Molte persone si ostinano a continuare a “marcire nelle proprie difficoltà esistenziali” mentre quando gli si rompe il riscaldamento chiamano subito l’idraulico e come per qualsiasi altro problema materiale, agiscono immediatamente. I frequentissimi racconti di conflitti irrisolti da tempo immemore, di fallimenti ripetuti sistematicamente con le stesse evidenti dinamiche reiterate all’infinito, senza che i protagonisti si mettano mai in discussione e prendano in considerazione una buona volta di cercare un “supporto tecnico specializzato”, mi hanno spinta a fare questo confronto tra gli opposti modi di agire e a voler indagare sulle loro cause. Per smetterla di precludersi una vita serena e appagante qual è l’ostacolo da superare? Paura, ignoranza, cultura o altro ancora?
Io stessa sono stata dall’altra parte della barricata, proprio là dove pensare di coinvolgere altri -non contava quanto preparati e specializzati- per risolvere i miei guai, non era considerata un’opzione. Quindi forse in parte nei miei vecchi pensieri posso trovare la risposta, anche se oggi non mi interessa dimostrare alcuna tesi quanto, piuttosto, lasciarti delle domande, confidando che tu provi a dare delle oneste risposte e che queste ti possano aiutare a scegliere di fare ciò che è meglio per te e per chi ti sta vicino.
Una metafora per tutte le stagioni
Normalmente quando hai un sasso in una scarpa che fai?
Ti fermi, sfili la scarpa e lo togli oppure continui imperterrito a camminare col sasso che ti procura dolore al piede ogni volta che lo appoggi a terra?
Questo esempio è applicabile pressoché a qualsiasi situazione della vita, dico bene?
Quello che mi chiedo allora è come mai per le questioni veramente importanti, cioè quelle da cui di fatto dipende la tua felicità, la tua serenità, la tua soddisfazione, la tua realizzazione invece questo non vale?
Aspetta, proviamone un’altra!
Se rimani a piedi con l’auto che fai?
Ti attacchi al cellulare e se per caso non c’è campo scendi e cerchi di fermare qualcuno per farti dare una mano. Non penso tu decida di rimanere seduto nella tua auto in panne lungo una strada qualsiasi senza fare nulla o tentando di spingere l’auto da solo verso non si sa cosa, vero?!
Possiamo paragonare la tua auto in panne a quel particolare “pezzo della tua vita” che non funziona, che ti fa soffrire, che non ti soddisfa, in cui sei incastrato?
Se è così, continuo a chiedermi come mai per l’auto non hai dubbi e l’aiuto è ciò che cerchi naturalmente, ciò che sai che è giusto chiedere e che cerchi di ottenere in tempi rapidi e con risultato efficace, mentre se guardi quel “pezzo della tua vita” ti ostini a non accettare di usufruire dell’aiuto che potresti ottenere per uscire prima e meglio da uno stato di sofferenza, disagio o frustrazione?
Oh, vorrei che la mia mente potesse lasciar cadere le sue idee morte, come l’albero fa con le sue foglie secche!
André Gide
Passare ore seduto nell’auto ferma, magari in un tratto di strada pericoloso, magari mentre il sole sta scendendo e anche la batteria si sta scaricando non la considereresti una mossa astuta immagino … piuttosto uscire fuori e darti da fare per trovare un aiuto, un passaggio o solo qualcuno che ti faccia fare una telefonata sono le azioni che faresti, logiche, facili e risolutive.
Non ti metteresti a pensare che:
- nessuno è in grado di darti una mano,
- non c’è soluzione alla situazione,
- nessuno è capace di capire le tue necessità,
- solo tu puoi risolvere la situazione,
- è inutile tentare perché nessuno ti può aiutare.
E nella tua vita?
- In quel frangente in cui non riesci a risolvere la situazione?
- In quella relazione di coppia o familiare che ti manda in crisi ogni volta che si ripresentano gli stessi discorsi o gli stessi atteggiamenti che non riesci a tollerare?
- Nel tuo lavoro ogni volta che devi affrontare quell’argomento o quella persona?
- Nella tua famiglia, tutte le sante volte in cui ti ritrovi a non riuscire a essere come vuoi e a far capire ciò che è importante per te?
- Con te stesso, ogni volta che ti accorgi di non esserti fatto valere?
- … … …
Lì invece pensi che:
- non ci sia nessuno in grado di aiutarti,
- nessuno sia talmente in gamba, esperto, preparato, capace da darti quell’input, quella spinta che potrebbe innescare la svolta,
- sia da deboli chiedere aiuto.
Eppure
- se ti serve un elettricista non ti fai problemi nel cercarne uno,
- se hai bisogno dell’idraulico lo chiami,
- quando è il momento vai dal dentista,
- regolarmente ti affidi al parrucchiere,
- se vuoi rifare le tende interpelli il tappezziere.
- se devi ridipingere lo fai fare all’imbianchino,
- se vuoi un cabaret di paste cerchi un pasticcere,
- se ti capita di dover risolvere un contenzioso ti rivolgi a un avvocato,
Non metti in dubbio il fatto che ognuna di queste figure abbia acquisito l’esperienza necessaria nel suo campo per risolverti il problema presto e bene.
È normale pensare che tu non possa conoscere tutte le informazioni, le tecniche, gli strumenti che conoscono questi professionisti.
Ci hai mai pensato?
Posto sempre che tu voglia risolvere la situazione che ti crea dolore, sofferenza, disagio, frustrazione, che ti amareggia o ti delude o ti ferisce, allora:
1. che differenza di probabilità di successo c’è, in tempi ragionevolmente brevi, tra affrontare una difficoltà:
- completamente soli e all’oscuro di qualsiasi metodo,
e invece farlo
- accedendo alle informazioni e all’expertise di figure specializzate in quel particolare campo che annoverano nel loro bagaglio metodo, strumenti e conoscenze specifiche, frutto di risultati raggiunti da altri prima di te e testati su vasta scala?
2. Cosa ti frena dallo scegliere di chiedere aiuto per risolvere le tue difficoltà esistenziali?
- Ignoranza? In che senso? Nel senso di:
- Non sapere che altri, molti altri esseri umani, prima di te sono passati dalle stesse difficoltà così come dalle stesse malattie e che un po’ alla volta l’umanità ha imparato, ha scoperto come funzioniamo e ha trovato molte soluzioni a tanti problemi che sembravano insormontabili per le passate generazioni?
- Non sapere che il progresso è passato attraverso tentativi, fallimenti e altri tentativi, cambiamenti di opinioni, capacità di vedere le cose da punti di vista differenti e nuovi?
Sembra sempre impossibile fino a quando non viene fatto.
Nelson Mandela
- Paura? Di che cosa?
- Paura di scoprire cosa sia celato alla radice del problema per timore di dovervi mettere mano?
- Paura che chiedere preluda a un possibile, insostenibile rifiuto?
- Paura di accorgerti che dipende anche da te e che anche tu devi fare qualcosa per cambiare la situazione?
- Orgoglio? Cosa pensi ci sia di inaccettabile da perdere?
Quello che il mitico Vasco dice non si applica solo a una scaramuccia fra innamorati, ma come spesso accade per i messaggi delle canzoni, è più universale e in questo video tutti lo cantano a squarciagola, e allora?!- Perché intestardirsi a non voler cogliere la possibilità?
- A quale idolo stai sacrificando la tua opzione di felicità?
… corri e fottitene dell’orgoglio … ci fosse anche solo una probabilità, giocala, giocala, giocala, prendila, prendila, prendila …
Vasco Rossi
- Cultura? Di che tipo?
- Quale insegnamento c’è impresso a fuoco nella tua mente che non ti fa affiorare l’idea di poter migliorare la tua situazione grazie all’aiuto di qualcuno più esperto di te proprio nel campo della tua “difficoltà”?
- Quale ideologia stai servendo che non ti concede di provare una strada diversa, da quella ormai tristemente nota, per uscire da una situazione di insoddisfazione o addirittura di sofferenza?
Sii come la fonte che trabocca e non come la cisterna che racchiude sempre la stessa acqua.
Paulo Coelho
- Convinzioni limitanti? Di che tipo?
- Che la felicità non sia alla tua portata?
- Che sia indispensabile farcela da soli e che chiedere sia sinonimo di debolezza (un po’ come la vecchia, ma indimenticabile pubblicità del noto profumo, che però è solo una pubblicità, per chi se lo fosse dimenticato!)?
Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile.
San Francesco d’Assisi
Insomma, perché ci si ostina a precluderci la felicità mentre se si rompe il riscaldamento si chiama subito l’idraulico?
Cosa è necessario che scatti?
# Cosa deve scattare nella tua testa per decidere di accettare che qualcosa di diverso da quello che ritieni vero possa non solo esistere, ma esserti utile?
All’inizio la gente rifiuta di credere che una nuova cosa strana possa essere fatta, poi iniziano a sperare che possa essere fatta, poi vedono che è possibile farla – poi è fatta e tutto il mondo si chiede perché non è stata fatta secoli prima.
Frances Hodgson Burnett
# Cosa deve accadere perche tu decida di ascoltare e di alleviare la tua sofferenza?
# Una sofferenza più grande?
# Deve accadere l’irreparabile?
# Vuoi correre davvero il rischio di arrivare al punto in cui ti guarderai indietro e dirai: “eh, se solo avessi …”
# Chi ti chiede questo sacrificio estremo?
Oggi le risposte devi trovarle tu
Come ti ho detto all’inizio, io posso solo contribuire con la mia esperienza personale per dirti che negli anni che ho trascorso confrontandomi con tutto ciò che mi è via via accaduto, dalla impossibilità di avere figli, alla crisi matrimoniale, alla paura di non riuscire ad adottare mio figlio, al cancro al seno con intervento e terapie, alla pesantezza sul fronte professionale fino al secondo tumore, io non mi sono mai nemmeno posta la domanda se esistesse qualcuno che poteva avere le conoscenze e la preparazione per rendermi più lieve la vita.
Solo di fronte a una nuova potente bordata come un altro tumore, ho iniziato a concepire che mi servivano altre conoscenze, altri appoggi, che la solita modalità non aveva pagato e non poteva certo farlo questa volta.
E così l’ho fatto, ho chiesto aiuto.
Ho cercato professionisti che invece di ripararmi la caldaia o farmi ripartire l’auto questa volta mi aiutassero a vedere ME con un occhio differente e mi dessero gli strumenti per leggere le mie scelte e le mie decisioni da un’altra angolazione.
E sai cosa ho scoperto?
Prima di tutto che:
- esistono persone che hanno la preparazione necessaria per affrontare proprio le difficoltà esistenziali,
- non ero l’unica ad averne,
- e non era poi una gran novità avvalersi di qualcuno per sciogliere nodi che mi portavo dietro da una vita.
Poi ho scoperto che:
- mi sarei potuta risparmiare tanta infelicità e una enorme dose di fatica,
- che avrei potuto iniziare a godermi la mia vita e i miei affetti in libertà e leggerezza molto in anticipo,
se non mi fossi incaponita e avessi approfittato prima del supporto di “ tecnici specializzati”.
Ora sono addirittura passata “da questa parte della barricata”, ho fatto della relazione d’aiuto la mia nuova professione e mi prendo in giro da sola ripensando al mio passato con un’altra vecchia e indimenticabile pubblicità.
Se le risposte che hai dato alla carrellata di domande di questo articolo ti hanno stimolato a voler vedere le cose da un punto di vista differente, se hai qualcosa che ti sta a cuore di cui ti piacerebbe parlare, allora contattami, sarò lieta di rispondere a qualsiasi tua domanda e se lo vorrai, di spiegarti cosa posso fare per te ora che ho acquisito l’esperienza e gli strumenti.
Inoltre, se davvero vuoi capire come funziona, non ti resta che leggere cosa pensa chi ha già scelto di lavorare con me per superare le proprie difficoltà.
Perché altri non debbano pagare quello che ho pagato io e perché non è necessario ammalarsi per decidere di cambiare qualcosa.
Mariacristina Errani